Dal calcio alla macchina da presa: Ernesto Vagnoni diventa regista

Ernesto Vagnoni - ALLENATORE PORTIERII tifosi del Castelfidardo lo conoscono e lo apprezzano da due stagioni come preparatore dei portieri della squadra biancoverde, ma l’altra grande passione di Ernesto Vagnoni è la regia e la produzione di cortometraggi. Nove anni fa ha fondato la “Lux Video”, una società che realizza film e video con tematiche sociali e di attualità. A Febbraio è uscito il suo ultimo lavoro dal titolo “Like” sui rischi dei social network tra i più giovani.

« Il titolo “Like” vuole sottolineare la facilità con cui, a volte, i ragazzi mettono il “mi piace” ad alcuni post pericolosi senza neanche rendersene conto – spiega Vagnoni –. Con questo cortometraggio abbiamo voluto sensibilizzare i giovani ad un uso più consapevole dei social network.. Il cortometraggio è stato proiettato nelle scuole elementari e medie del territorio grazie all’Unione dei Comuni della Vallata del Tronto e alle istituzioni locali che hanno creduto nel progetto».

Quando è nata questa tua passione?
Fin da ragazzino ero affascinato da questo mondo, mi sono reso conto che attraverso i video riuscivo a comunicare ed esprimere al meglio le mie idee. Poi ho lavorato per tre anni come operatore tv per un’emittente locale e da lì è nata l’idea di utilizzare la telecamera per girare documentari e cortometraggi che lanciassero anche importanti messaggi sociali.

Come riesci a conciliare l’attività sui campi di calcio con quella di regista?
Ho uno staff di collaboratori che segue le varie fasi del progetto e tra questi il mio socio nonché regista Andrea Giancarli. Spesso concentro la maggior parte del lavoro a fine campionato. A Giugno ad esempio inizieremo le riprese di un nuovo lavoro che si chiamerà “Oltre il gol”. Abbiamo già iniziato i casting per gli attori che dovranno interpretare i vari personaggi. Le riprese dureranno due settimane e stavolta farò anche il regista.

Parlaci di questo tuo nuovo lavoro…
Come dice il titolo voglio parlare del mondo del calcio giovanile andando oltre l’aspetto più evidente della partita, ma portando alla luce aspetti forse meno conosciuti, indagando su come i ragazzi, gli allenatori, i dirigenti e i genitori vivono questa realtà, approfittando della mia esperienza diretta di allenatore ed educatore. In questi anni ne ho viste di tutti i colori, tra procuratori senza scrupoli e allenatori concentrati più sul risultato che sulla formazione dei ragazzi. Spesso vedo genitori che insultano arbitri e giocatori durante le partite e penso che prima o poi i loro figli potrebbero ripetere gli stessi comportamenti. Lo sport deve insegnare la disciplina e il sacrificio. Una cosa che ripeto sempre ai miei allievi è che l’avversario è fondamentale per farci migliorare, senza di lui non ci sarebbe confronto e non sapremmo dove dobbiamo cambiare. Sono contento perché ho trovato società e persone che hanno creduto nel mio progetto e ora spero di farlo conoscere presto anche a Castelfidardo.